Turismo sessuale minorile

Il turismo sessuale minorile è quella forma di turismo sessuale che prende di mira i minorenni, specialmente in certe zone povere del mondo dell'Asia, dell'Africa e del Sud America, da parte di turisti stranieri con lo scopo di coinvolgerli commercialmente nella prostituzione minorile: tutto ciò fa parte, secondo le disposizioni internazionali, dell'ampia categoria riguardante gli abusi sessuali sui minori[1].

Il turismo sessuale rivolto verso i bambini, o comunque minorenni, fa parte di un giro d'affari multimiliardario interno al settore globale del turismo a scopo sessuale; rappresenta una forma di prostituzione minorile nell'ambito della più ampia questione dello sfruttamento sessuale minorile a fini commerciali. Vittime di un tale giro d'affari sono circa due milioni di bambini, bambine e minorenni in genere in tutto il mondo[1][2][3][4].

I bambini che si esibiscono nel ruolo di prostituti a pagamento spesso vengono attirati e rapiti per poi essere ridotti in una vera e propria schiavitù sessuale[5][6][7]. Gli effetti primari e le conseguenze più a lungo termine, sia fisiche sia psicologiche del turismo sessuale sui bambini può spaziare (secondo la relazione del Dipartimento di Stato USA) dal contrarre il virus dell'HIV, alla tossicodipendenza, alla gravidanza indesiderata e in genere all'esclusione sociale permanente[1].

L'utenza adulta che cerca nei paesi in via di sviluppo minori per fini sessuali può essere classificata dal movente specifico; contrariamente a quanto comunemente si può pensare e credere, i pedofili non sono la maggioranza di questi "turisti": vi possono esser difatti molti tossicodipendenti, che possono preferire i bambini in quanto percepiscono il rischio di malattie sessualmente trasmissibili essere più basso; vi sono poi anche utenti situazionali, quelli che cioè non cercano preferenzialmente bambini ma che ne colgono semplicemente l'opportunità se e quando questa si presenti; infine vi può anche essere una completa mancanza di preoccupazione nel verificare l'età effettiva della persona che si prostituisce in cui si è incappati. La maggioranza dei minorenni sfruttati in questo commercio hanno meno di 12 anni[4].

I pedofili utilizzano generalmente Internet per pianificare i loro viaggi, attraverso la ricerca d'informazioni e negoziazioni sulle effettive opportunità di turismo sessuale in quel dato paese; laddove i bambini si trovano in una situazione di più forte vulnerabilità e disagio sociale ed economico, pertanto nei paesi più poveri[4]. Molti governi nazionali hanno promulgato nel tempo leggi per consentire di poter perseguire penalmente propri cittadini, per abusi sessuali commessi su minori, al di fuori del proprio paese d'origine. Tuttavia, mentre le leggi contro il turismo sessuale possono scoraggiare facilmente i trasgressori situazionali dall'agire impulsivamente, ciò invece non accade con i pedofili i quali si recano appositamente in quei paesi con lo scopo di sfruttare sessualmente i loro cittadini più giovani[4].

  1. ^ a b c The Facts About Child Sex Tourism, su Fact Sheet, US Dept of State, Office to Monitor and Combat Trafficking in Persons, 29 febbraio 2008. URL consultato il 16 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2009).
  2. ^ Klain, Prostitution of Children and Child-Sex Tourism: An Analysis of Domestic and International Responses 1999, ABA Center on Children and the Law, page 33 cited in Susan Song, Global Child Sex Tourism: Children as Tourist Attractions (PDF), su Youth Advocate Program International Resource Paper, Youth Advocate Program International (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2012).
  3. ^ Michael B. Farrell, Global campaign to police child sex tourism, Christian Science Monitor, 22 aprile 2004.
  4. ^ a b c d Brittainy Bacon, Stolen Innocence: Inside the Shady World of Child Sex Tourism, ABC News, 27 luglio 2007. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2018).
  5. ^ R. BARRI FLOWERS, The Sex Trade Industry's Worldwide Exploitation of Children, in The ANNALS of the American Academy of Political and Social Science, vol. 575, n. 1, 2001, pp. 147–157, DOI:10.1177/000271620157500109.
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore gerson
  7. ^ Stephen Clift, Simon Carter, Tourism and Sex, Cengage Learning EMEA, 2000, pp. 75–78, 85, ISBN 1-85567-636-2.

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